Oggi voglio raccontare a me stessa di un viaggio differente, dove non ho dovuto scegliere poche cose da portare con me nello zaino, ma lascio su carta un viaggio più minimalista, più faticoso, più destabilizzante, ma gioioso e ricco quanto approdare in una nuova terra, bellissima.
Il 29 aprile dello scorso anno, ho visto sgusciare fuori da me un esserino minuscolo, forte, con le sue manine aveva voglia di aggrapparsi a me e non lasciarmi più; Giorgio l’ho chiamato, “uomo della terra”, in gergo significa dell’agricoltura, ma per me terra anche in senso del mondo, il mio cucciolo d’uomo che ho regalato al mondo, che mi ha regalato tutto ciò che non avevo mai provato prima.
L’amore; Quello che non puoi rinunciare, quello che non puoi starci senza nemmeno una notte, quello che ti senti d’essere tu la sua fonte vitale più importante, necessaria, della quale non può fare a meno, da qui per i prossimi pochi anni che so voleranno.
Il viaggio che non puoi non terminare una volta che l’hai iniziato, non importa come è iniziato, ma solo con quanto amore e gioia ed entusiasmo proceda.
Potranno esserci giorni difficoltosi, dove ti sentirai fallire, dove un pensiero pesante ti farà tracollare, ma la forza che ti dona un figlio è una forza che non si può provare con nessun’altra messa alla prova in questa vita.
Lascio a te questi pensieri che magari un giorno leggerai, chissà dove sarai e io anche, forse assieme a vivere avventure bellissime, ad essere compagni di viaggio in questa vita, quello che non ho mai avuto la fortuna di incontrare ma che forse dovevo creare.
Ora ci sei tu qui con me, che mi stai al fianco come mai nessuno è stato in grado di fare, capisci ogni mio piccolo e grande gesto d’amore, lo accogli e lo ricambi a modo tuo, e io non devo accontentarmi, perché tutto ciò che mi regali mi riempie immensamente.
Allora eri proprio tu il puzzle mancante? Forse si, qualcuno ha deciso di mandarti da me, per mostrarmi che ciò che desideravo non era poi così proibito, l’amore che mai nessuno mi ha donato non era poi così lontano; ora ci sei tu che riempi i miei pensieri felici, le mie giornate grigie e le fai diventare azzurre. Grazie Giorgio.
Tu dormi con me, perché per me dormire insieme significa sognare insieme mondi bellissimi, con l’empatia entrare in un portale nuovo ogni sera dove siamo insieme anche se viviamo scene differenti, abbracciati e non soli, è rassicurante e non ti fa sentire solo a questo mondo.
È importante sviluppare questo legame fin dalla nascita per me, non lasciarti da solo in uno spazio dove ti puoi sentire abbandonato, poi ci sarà un momento in cui tu vorrai la tua indipendenza, ed io lo accetterò fiera di te e di ciò che ti ho donato fino a lì.
Parlare assieme, quando prima lo facevo da sola, o con il gatto se mi ascoltava, sempre condividere i pensieri, così che tu possa capire i miei stati d’animo e non dover tirare ad indovinare, voglio essere un libro aperto per te.
Ed avere un colloquio aperto, senza ombre né segreti è il primo passo per costruire un rapporto solido, sano e trasparente.
Insegnarti le cose giuste e buone, ma vedo che non fatichi tu, hai sempre una buona azione pronta per chiunque, saluti anche i nemici e sorridi agli amici, d’altronde sei nato puro, che bello potersi purificare ogni tanto, io lo faccio alle volte, tornare come appena nati, senza avere rancori, scavalcare le ingiustizie subite e esserci per il prossimo; cosa non facile da far perdurare, ma una scommessa da vincere in questa vita.
Chissà da chi hai preso questa gioia, sei sempre felice, sorridi sempre, da che sei nato non ti ho sentito un momento triste, nemmeno nel pianto, è vero che se un genitore non crea tristezza nel figlio, lui non ne impara il sentimento? Allora chi dice che è tutto grazie a me ha ragione, non credo infatti di aver provato un momento di tristezza da che sei nato, è scomparsa quella sensazione di vuoto che alle volte mi attanagliava prima; anzi, si è riempito grazie a te. Grazie ancora Giorgio.
Siamo felici, passeggiamo, ovunque siamo sorridiamo, non mi capitava dal Portogallo, dalla mia avventura in solitaria, li sorridevo sempre, la gente mi sorrideva, rispondeva al mio buon umore con il buon umore, tutto ciò che incontravo rispecchiava ciò che ero dentro, la felicità che provavo.
Alle volte mi rendo conto che ti parlo e canticchio o fischietto e sorrido della mia serenità con te.
Ora che è sceso il buio spengo i miei pensieri e ti abbraccio, perché sei la cosa più importante che ho da fare.
Grazie Amore.

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